2006 - Arta Terme (UD)
"La privatizzazione del arca di Noè"
Ci fu un tempo in cui venne il diluvio a lavare i peccati, e il Senza Nome comandò a Noè: "Costruisci un'Arca, e invita le specie a salirvi, a coppie poiché figlino e ripopolino. Non temere, l'Agnello conviverà con il Lupo, e l'Asino con il Leone, e l'Aquila con il Serpente".
Andarono con l'Arca nelle acque, e un giorno la Colomba annunciò le terre riemerse. Andarono per terra e ripopolarono il mondo, portatori della propria specie, identità e cultura. Ci fu un tempo in cui finì la storia, e iniziò il tempo della Globalizzazione, e questo tempo è il nostro tempo.
E si comandò agli uomini una cultura unica, e si diffusero parole salvifiche, e il Senza Nome assunse Nomi e in nome di quei nomi si uccise, e si propagò nell'Universo una specie nuova, che si chiamò I Privatizzatori.
E si privatizzò l'Arca. Incerte sulla propria identità, le specie si confusero, persero i tratti caratteristici, si ammucchiarono in montagne polimeriche di forme amorfe e colori sintetici. Una tristezza cosmica sommerse l'allegria del vivere.
Si riscoprì però, in una remota soffitta, il baule di Long John Silver, trasportato fin lì dall'Isola del Tesoro, e sfuggito per oblio alle brame dei Privatizzatori. Lo scopritore invitò i pesci ad entrarvi, e ne uscirono fatti uccelli che presero a volare.
E allora parlò alla montagna polimerica, e la convinse a scindersi ed a riassumere specie, identità, forma, colore e allegria del vivere. Le imprestò i propri occhi da usare come specchio e, poiché era uno scultore, le imprestò le mani per ricomporre le forme e riconquistare i colori.
E poi la convinse a farsi di nuovo guardare, e qui oggi la vediamo in mostra.
alfredo.pecile@libero.it