2009 - Spilimbergo (PN)
"Ucceli di Gaza"
Bombardamenti mirati, azioni preventive, bombe intelligenti, grafite disarmante, uranio impoverito.termini tecnici, neologismi, parole con poco senso comune, ascoltate e digerite accompagnate da immagini che dalle parole stesse vengono private di senso, ad occultare e far perdere potenza alla barbarie ed alla morte, alle parole guerra e genocidio. Fino ad arrivare alla sublimazione della menzogna, agli "effetti collaterali".
A contrastare questa deprivazione sensoriale delle immagini di guerra, che fanno sì che bambini a pezzi possano essere guardati ingurgitando hamburger nella domesticità , l'artista ancora una volta interviene, e ci fa guardare quelli che non c'entrano, quelli che non contano, quelli che non capiscono.
Ancora una volta utilizza gli uccelli, questa volta un implume dal grande becco spalancato, a simboleggiare l'innocenza violata, il grido ultimo contro l'ingiustizia dell'essere massacrati senza neppure sapere perché.
E allora l'uccellino di Gaza che urla sotto le bombe ci ricorda che la guerra non è asettico avvenimento mediatico, non è "affare di soldati", non è estranea a noi, ma sporca tragedia quotidiana nella quale tutti restiamo coinvolti per azione od omissione.
alfredo.pecile@libero.it